Pubblicazione Inail aggiornata al 30 giugno 2013, offre una visione complessiva della situazione sul territorio italiano e un’analisi approfondita delle problematiche nella gestione di questa tipologia di rifiuti.
Uno degli aspetti fondamentali della lotta all’amianto riguarda il momento in cui i rifiuti che contengono la pericolosa fibra killer sono avviati allo smaltimento in discarica sul territorio nazionale. Una fase cruciale per i riflessi che ha sulla salute e la sicurezza dei lavoratori e della popolazione, considerando che l’amianto è riconosciuto come causa del 50% dei casi di tumori di natura occupazionale.
Nel libro aggiornato al 30 giugno 2013 (che potete leggere sotto) “Mappatura delle discariche che accettano in Italia i Rifiuti Contenenti Amianto e loro capacità di smaltimento passate, presenti e future” i ricercatori del Gruppo amianto ed aree ex-estrattive minerarie del Dipia affrontano i temi e le problematiche legati alla fase di fine ciclo vita di questi materiali: il numero di discariche chiuse, in esercizio, sospese e in attesa di autorizzazione che accettano Rca (acronimo, per l’appunto, di “rifiuti contenente amianto”).
Inoltre, sono indicati i volumi smaltiti nell’anno 2012, l’andamento evolutivo rispetto al 2011, le volumetrie residue, le volumetrie future in attesa di autorizzazione e alcune valutazioni delle informazioni acquisite considerando i dati sia a scala regionale che nazionale.
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Incentivi INAIL alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro
E‘ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.298 del 20 dicembre 2013 l’Avviso pubblico 2013 dell’INAIL che riguarda gli “Incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro” per 307.359.613 euro.
Nell’avviso si definiscono gli obiettivi dei fondi, intenti a finanziare interventi per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: destinatari le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale e iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.
I progetti ammessi possono essere:
1) progetti di investimento;
2) progetti di responsabilità sociale e per l’adozione di modelli organizzativi;
3) progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del Testo Unico di Sicurezza e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia.
Le imprese possono presentare un solo progetto, per una sola unita’ produttiva, su tutto il territorio nazionale, riguardante una sola tipologia tra quelle sopra indicate.
Per i progetti di responsabilità sociale, l’intervento richiesto può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni.
Nell’avviso è presente anche una tabella riepilogativa, che potete vedere sotto, della ripartizione delle risorse con l’indicazione del budget regionale in funzione del numero degli addetti e del rapporto di gravita’ degli infortuni
Come usare in sicurezza un escavatore
Gli escavatori idraulici, della categoria delle cosiddette “macchine movimento terra”, progettate per eseguire operazioni di scavo, carico, trasporto, spargimento e compattamento di terra e di altri materiali, secondo le specifiche definite dalla UNI EN ISO 6165:2006
L’escavatore trova applicazione, altresì, in altre lavorazioni tipiche del settore delle costruzioni; infatti, se al posto della benna sono montate speciali attrezzature, può essere impiegato per svariati usi, quali ad esempio:
- lavori di demolizione, con la cesoia idraulica/martellone
- movimentazione di rottami, con il ragno
- movimentazione di traversine e rotaie, con la pinza
- sollevamento di materiali (ad esempio, manufatti per canalizzazioni), con appositi ganci
Vi proponiamo un documento di approfondimento del Comitato Paritetico di Torino sugli escavatori idraulici, che fornisce a imprese e tecnici utili informazioni per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro.
Nel documento, infatti, sono fornite tutte le indicazioni per poter utilizzare l’escavatore correttamente e nel rispetto della normativa vigente (ai sensi della UNI EN 474-5:2012).
Questi gli argomenti trattati:
- elementi costituenti (carro, torretta, braccio escavatore)
- dispositivi di sicurezza
- dispositivi di comando e di controllo
- fattori di rischio
- istruzioni per l’uso
- annotazioni tecniche
- riferimenti normativi
E’ presente, inoltre, una check-list per operare in sicurezza che contiene:
- divieti da rispettare
- istruzioni da osservare prima dell’uso
- istruzioni da osservare durante l’uso
- istruzioni da osservare dopo l’uso
scheda escavatore
check-list per operare in sicurezza
Raccomandazioni per l’uso in sicurezza delle ruote
Sono disponibili le “Raccomandazioni d’uso e sicurezza per le ruote” consigliate dall’EUWA – Associazione dei fabbricanti europei di ruote, che rappresentano i principali costruttori di ruote, per ogni tipo di veicolo.
Raccomandazioni d’uso e sicurezza per le ruote
I costruttori di ruote migliorano continuamente sia il progetto che il processo di fabbricazione dei loro prodotti, allo scopo di ottenere il massimo grado di precisione, robustezza ed affidabilità. E’ tuttavia indispensabile che le persone incaricate di attività che coinvolgono ruote e pneumatici siano correttamente addestrate e osservino le procedure stabilite.
Il contenuto di questo documento, ricavato in gran parte dalle norme Euwa sino ad ora pubblicate, si rivolge quindi a tutti gli operatori del settore “ruote”, richiamando la loro attenzione sui rischi derivanti da inadeguati controlli, insufficiente manutenzione, sostituzioni con componenti non idonei, inosservanza delle norme di sicurezza.
Attraverso la più ampia diffusione di queste “raccomandazioni d’uso e sicurezza” concordate da qualificati esperti dei membri Euwa ci si propone di prevenire eventuali problemi in esercizio attribuibili ad uso improprio, a montaggi/smontaggi non corretti o ad altre operazioni eseguite in condizioni a rischio.
LA SICUREZZA INNANZI TUTTO
La ruota è un componente del veicolo altamente sollecitato che può essere soggetto in esercizio a forze molto elevate. Pertanto è assolutamente necessario verificare periodicamente le ruote e porre particolare attenzione al loro montaggio, smontaggio e manutenzione, per garantire operazioni sicure e prevenire ogni possibile rischio.
Le raccomandazioni che seguono si applicano a qualsiasi tipo di ruota, in acciaio o in lega leggera, per: vetture, trattori agricoli, macchine fuori strada, veicoli industriali ma in particolare modo alle ruote dei veicoli commerciali (autocarri, autobus e rimorchi stradali che comportano carichi e pressioni di gonfiaggio elevati).
Speciale attenzione va dedicata alle ruote aventi cerchi in più elementi.
Procedure improprie o insicure nella gestione di pneumatici e ruote possono causare gravi infortuni. Pertanto tutte le operazioni devono essere esclusivamente effettuate da personale qualificato e adeguatamente addestrato, che deve utilizzare corrette procedure, idonee dotazioni ed attrezzi e precauzioni di sicurezza.
2 – RACCOMANDAZIONI GENERALI D’USO E SICUREZZA
2.1 – RUOTE E COMPONENTI DI RUOTE
2.2 – SMONTAGGIO DELLA RUOTA E DEL PNEUMATICO
2.3 – IDENTIFICAZIONE DI UNA RUOTA DANNEGGIATA
2.4 – MONTAGGIO DEL PNEUMATICO SUL CERCHIO RUOTA
2.5 – MONTAGGIO DELLA RUOTA SUL VEICOLO – COLONNETTE E DADI
2.6 – MANUTENZIONE DELLA RUOTA
2.7 – MANUTENZIONE DELLE RUOTE A RAGGI
Le Modifiche al testo Unico sulla Sicurezza nel 2013
Dall’Osservatorio Olympus un utile documento sulle modifiche introdotte di recente al Testo Unico sulla Sicurezza
L’Osservatorio Olympus dell’Università di Urbino ha pubblicato un documento che analizza le modifiche normative introdotte nel 2013 al Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008) in seguito alle disposizioni presenti nei seguenti provvedimenti normativi: D.Lgs. 32/2013, D.P.R. 44/2013, D.Lgs. 93/2013, Decreto del Fare (69/2013) e Decreto del Lavoro (76/2013).
Tra le modifiche più consistenti al testo unico vengono descritte e analizzate:
- l’ampliamento della categoria dei volontari;
- la qualificazione delle imprese;
- la valutazione dei rischi e l’autocertificazione;
- le verifiche delle attrezzature di lavoro;
- le semplificazioni per i cantieri temporanei o mobili;
- le semplificazioni per le prestazioni di breve durata.
Lavorare in sicurezza: il Libretto di benvenuto in cantiere
Il Comitato Paritetico Edile di Bolzano ha realizzato un utile opuscolo per datori di lavoro e lavoratori in merito alla formazione e sicurezza nei cantieri edili.
La pubblicazione, in forma di fumetto, individua le indicazioni da tener sempre presente per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori.
In particolare:
- rispettare le disposizioni e le istruzioni fornite dall’azienda
- utilizzare correttamente macchine ed attrezzature
- predisporre i dispositivi di protezione individuale e collettiva
- formazione ed informazione dei lavoratori
- nominare gli addetti al primo soccorso e all’antincendio
Gru a torre, il manuale e la check-list per lavorare in sicurezza
La gru a torre è la macchina che trova maggior impiego nei cantieri per il sollevamento dei carichi.
Il CTP di Torino ha pubblicato un manuale che fornisce tutte le indicazioni e i requisiti minimi di sicurezza previsti dalle norme per l’utilizzo delle comuni macchine di sollevamento.
Nel documento vengono descritti
- gli elementi costituenti le gru a torre (stabilizzatori, carro di base, zavorra di base, elementi di braccio, carrello, etc.)
- i dispositivi di sicurezza (limitatore di carico massimo e di grande velocità, limitatore di movimento, finecorsa di sollevamento, rotazione, etc.)
- i dispositivi di comando e di controllo (posto di manovra, disposizione di comando)
- i fattori di rischio
- le istruzioni per l’installazione e l’uso (verifiche preventive al posizionamento della gru, divieti per l’installazione e l’uso, etc.)
- gli approfondimenti su impianti elettrici, interferenze e sollevamento di persone
- gli adempimenti normativi (documentazione, controlli e verifiche, attività di formazione, informazione e addestramento)
Sono presenti, infine, annotazioni tecniche e riferimenti normativi.
Insieme al manuale è fornita una check-list contenente una serie di indicazioni da seguire.
Il Manuale
La Check List
Che Tempo che fa e che farà
Cresce sempre di più l’interesse nel vedere come si evolvono le previsioni metereologiche ora per ora, soprattutto visti gli ultimi stravolgimenti climatici degli ultimi tempi.
In questo articolo invece vi illustriamo un sito che, permette di vedere immagini satellitari del meteo in tempo reale in italia e non solo,ovvero il movimento dei banchi nuvolosi, mostrando la loro evoluzione nelle ultime 3 ore, cosa che può suggerire anche ai meno esperti, quali cambiamenti avverranno nelle ore successive, e con la possibilità di espandere la visione metereologica a livello europeo, o zoomando quasi a livello regionale.
Il sito di cui vi parliamo è: SAT24
Privacy – Nuove regole per fermare le “chiamate mute”
Nuove regole per fermare le “chiamate mute”
Il Garante interviene sulle pratiche di telemarketing più invasive e apre una consultazione con gli operatori
L’Autorità prescrive ai call center misure per ridurre questo disturbo che provoca allarme sociale. “Se alcune pratiche di marketing telefonico vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro”, dice il presidente Soro. Al Garante sono arrivate numerose segnalazioni di chiamate in cui, alla risposta, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore, “in alcuni casi anche per 10-15 volte di seguito”
Utenti più tutelati contro le “telefonate mute”. Gli operatori di telemarketing dovranno adottare specifiche misure per ridurre drasticamente questo tipo di disturbo che provoca diffuso allarme sociale. Numerosissime sono state infatti le segnalazioni al Garante privacy per la ricezione di telefonate nelle quali, una volta risposto, non si viene messi in contatto con alcun interlocutore; in alcuni casi, anche per 10-15 volte di seguito.
All’esito delle verifiche effettuate, l’Autorità ha accertato che il problema deriva dalle impostazioni dei sistemi centralizzati di chiamata dei call center, rivolte a massimizzare la produttività degli operatori. Per eliminare tempi morti tra una telefonata e l’altra, infatti, il sistema genera in automatico un numero di chiamate superiore agli operatori disponibili. Queste chiamate, una volta ottenuta risposta, possono essere mantenute in attesa silenziosa finché non si libera un operatore. Il risultato è appunto una “chiamata muta”, che può indurre comprensibili stati di ansia, paura e disagio nei destinatari.
L’Autorità, per eliminare gli effetti distorsivi di questa pratica commerciale, senza penalizzare l’efficienza delle imprese di telemarketing, ha stabilito precise regole:
1) i call center dovranno tenere precisa traccia delle “chiamate mute”, che dovranno comunque essere interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell’utente;
2) non potranno verificarsi più di 3 telefonate “mute” ogni 100 andate “a buon fine”. Tale rapporto dovrà essere rispettato nell’ambito di ogni singola campagna di telemarketing;
3) l’utente non potrà più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema dovrà generare una sorta di rumore ambientale (ad es. con voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio) per dare la sensazione che la chiamata non provenga da un eventuale molestatore;
4) l’utente disturbato da una chiamata muta non potrà essere ricontattato per una settimana e, al contatto successivo, dovrà essere garantita la presenza di un operatore;
5) i call center saranno tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate “mute” effettuate per ciascuna campagna, così da consentire eventuali controlli.
Sulle misure individuate nello schema di provvedimento generale il Garante ha avviato una consultazione pubblica, invitando tutti i soggetti interessati (ad esempio associazioni di categoria, lavoratori, consumatori) ad inviare commenti e osservazioni (all’indirizzo chiamatemute@gpdp.it) entro 60 giorni dalla pubblicazione del relativo avviso sulla Gazzetta ufficiale.
“E’ importante garantire la massima produttività dei call center, ma i costi della loro attività non possono essere scaricati sugli abbonati inermi. Se alcune pratiche di marketing telefonico – ha dichiarato il Presidente dell’Autorità, Antonello Soro – vengono vissute dagli utenti addirittura come una forma di stalking, significa che l’impresa non sta facendo bene il suo lavoro. E’ prioritario per le stesse società di telemarketing che le cosiddette “chiamate mute” vengano drasticamente ridotte”.
Roma, 19 novembre 2013
Le semplificazioni del Decreto del Fare
Una guida per saperne di più
Il decreto legge n. 69 del 2013 (cosiddetto “decreto del Fare”), convertito con la legge 9 agosto 2013, n. 98, contiene numerosi provvedimenti (definite da governo e ministri “misure di semplificazione“) che sono anche frutto delle attività di misurazione degli oneri burocratici e di consultazione dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni condotte dal Dipartimento della funzione pubblica.
Oltre a interventi di carattere generale, indispensabili per dare certezza ai tempi di conclusione delle pratiche, quale l’indennizzo automatico e forfettario, vi sono numerose misure che consentiranno di ridurre i costi burocratici, di contribuire a rimettere in moto gli investimenti e di agevolare la ripresa in settori chiave. Il provvedimento interviene, infatti, su adempimenti burocratici particolarmente costosi per le imprese.
La Guida (visibile sotto) ha la finalità di far conoscere e utilizzare le nuove semplificazioni che potranno far risparmiare tempo e denaro a imprese e cittadini. Inoltre, contiene apposite sezioni di approfondimento per chi vuole saperne di più.
Tra gli argomenti contenuti in questa brochure che alleghiamo, vi sono:
– Indennizzo per il mancato rispetto dei tempi. Viene sancito il diritto all’indennizzo automatico e forfettario: in caso di mancato rispetto dei tempi previsti per la conclusione di una pratica, l’amministrazione è tenuta a corrispondere una somma pari a 30 euro per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 2.000 euro.
– Date uniche per i nuovi obblighi. Le nuove disposizioni adottate dalle varie amministrazioni dello Stato dovranno fissare la data di efficacia dei nuovi obblighi al 1° luglio o al 1° gennaio successivi all’entrata in vigore delle nuove norme.
– Semplificazioni in agricoltura e per l’edilizia, ovvero misure per agevolare la ripresa dei settori in forte crisi, come i tempi certi per il rilascio dei permessi di costruire, autorizzazioni da richiedere allo sportello unico, meno comunicazioni di inizio attività per quanto riguarda vendite al dettaglio in occasioni di sagre o su internet.
– Lavoro. Semplificazioni sugli adempimenti formali o sulle informative, riduzione degli oneri amministrativi, senza però abbassare i livelli di tutela sostanziale, anche per le prestazioni lavorative di breve durata.
– Procedure più semplici per ottenere la cittadinanza.
– Zone a burocrazia zero. Possibilità di individuare su tutto il territorio nazionale zone non soggette a vincolo paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico. Semplificazione del procedimento per l’autorizzazione paesaggistica, con tempi più brevi per i pareri dei soprintendenti.
– Eliminazione di certificazioni sanitarie, come i certificati di idoneità psico-fisica o i certificati di sana e robusta costituzione per l’assunzione o per lo svolgimento di alcune attività lavorative, che non sono più ritenuti utili.
– Il decreto legge del Fare contiene numerose semplificazioni in materia fiscale. In particolare, le disposizioni riguardano la disciplina della responsabilità fiscale negli appalti, le comunicazioni telematiche all’Agenzia delle Entrate per i titolari di partita IVA, la riscossione mediante ruolo (rateazione, vendita del bene pignorato, pignoramento dei beni strumentali, espropriazione immobiliare ed ipoteca, compensi di riscossione) la gestione delle entrate tributarie o patrimoniali, dei comuni e delle società da essi partecipate.
Per eventuali approfondimenti e informazioni, c’è il numero verde gratuito “Linea Amica”: 803001.
Oppure i siti internet:
www.lineaamica.gov.it
www.semplificaitalia.gov.it
www.impresainungiorno.gov.it